L'empatia è un'emozione basilare per
la moralità, è la capacità di provare sentimenti analoghi a quelli
di un'altra persona, senza trovarsi necessariamente nella sua stessa
situazione. L'empatia ha un suo sviluppo nella persona attraversando
diversi stadi che partono dalla nascita ( il pianto reattivo del
neonato, una modalità definita “contagio emotivo”) fino a un
totale incanalamento dell'emozione chiamato “empatia per la
condizione esistenziale dell'altro” per cui l'identificazione
empatica avviene in rapporto alle condizioni generali di vita
dell'altra persona.
L'empatia non è l'unico elemento
necessario per consolidare la moralità nei comportamenti e pensieri
dell'uomo, da un'esperienza puramente empatica è necessario passarne
a una simpatica. La simpatia
difatti è un sentimento di preoccupazione per la condizione altrui
che spinga a “prendersi cura” della persona sofferente ed a
aiutarla a risolvere le sue difficoltà. Ci troviamo dunque di fronte
a un comportamento più elevato, che coinvolge un nuovo meccanismo
emotivo: il distress
empatico. Tale meccanismo si attiva se si è osservatori de una situazione che provoca forte disagio ad una persona sia se si è la causa volontaria o involontaria della sofferenza altrui.
Se il distress è troppo elevato si verifica quello che viene chiamato l'effetto paradosso dell'empatia: il personal distress. L'osservatore in questo caso proverà una sofferenza maggiore della vittima e tenderà a commettere comportamenti avversi a quelli morali in quanto il disagio provato è tale da indurre le persone a evitare il contatto con la sofferenza altrui.
Due miei compagni di università nonché amici, hanno proposto sul loro blog un piccolo esperimento che si collega a un comportamento empatico: un complice finge uno svenimento in mezzo a una strada affollata. I passanti si fermeranno ad aiutare la "vittima"? O si conformeranno alla propensione generale della folla e andranno avanti? Ecco a voi il video:
E il link del blog: http://cipenseraqualcunaltro.blogspot.it/
Se il distress è troppo elevato si verifica quello che viene chiamato l'effetto paradosso dell'empatia: il personal distress. L'osservatore in questo caso proverà una sofferenza maggiore della vittima e tenderà a commettere comportamenti avversi a quelli morali in quanto il disagio provato è tale da indurre le persone a evitare il contatto con la sofferenza altrui.
Due miei compagni di università nonché amici, hanno proposto sul loro blog un piccolo esperimento che si collega a un comportamento empatico: un complice finge uno svenimento in mezzo a una strada affollata. I passanti si fermeranno ad aiutare la "vittima"? O si conformeranno alla propensione generale della folla e andranno avanti? Ecco a voi il video:
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