Philip Zimbardo

ecco il nostro uomo
Nel lontano marzo del 1933, esattamente il dì 23, nacque il nostro psicologo sociale preferito: Philip George Zimbardo -un nome, una garanzia.
un giovane Zimby in tutto il suo fascino, che sguardo!



La vita di Phil, Zimby per gli amici, procedette piuttosto tranquilla nei ghetti del Bronx dove crebbe e conobbe il suo caro amicone e collega Stanley Milgram. Ora una domanda sorge spontanea. Sia Zimby che Milgram (ho una certa confidenza solo con Zimbardo, mi sentirei moralmente deprecabile ad appioppare a Stanley un nomignolo) hanno  frequentato lo stesso liceo e, presumendo la veridicità della loro amicizia, gli stessi luoghi e/o persone. Abbiamo anche notato che entrambi i nostri cari psicologi hanno condotto esperimenti molto discutibili eticamente (ricordiamo l'esperimento carcerario di stanford- il più famoso di Zimby- che tratteremo ampiamente e  "l'Esperimento Milgram" nel quale i soggetti osservati somministravano scosse elettriche aldilà dell'umano sopportabile ad altri soggetti-complici).
Collegando quindi i fatti tra loro, io mi chiedo: che tipo di evento può essere mai accaduto durante la loro adolescenza per evocare in loro un simile sadicismo?
Ma non è questo il luogo di discussione.
Ritorniamo alla biografia di Philip. Frequentò il Brooklyn College, poi Yale, poi insegnò alla Columbia e infine approdò a Stanford. Una vita da eterno frequentatore di università. Non lo invidio. O forse un pò si.
A Stanford condusse il già citato "Esperimento carceraio di Stanford" che lo rese famoso in tutto il globo. L'esperimento degenerò e diventò una vera e propria gabbia di matti (a proposito di prigione); una sua studentessa, Christina Maslach, lo rimproverò a tal punto che Zimby, assorto nell'osservazione delle sue scimmiette da laboratorio, si rese conto che non era ancora abbastanza famoso per poter permettersi studi che includevano omicidi e mandò tutti a casa. Purtroppo si dimenticarono di Steve, uno dei prigionieri. La leggenda dice che si trovi ancora nei sotterranei dell'università e che si nutra del viscidume che scende dai muri. Per quanto riguarda Zimby, avendo ormai creato e assistito ad un esperimento che sarebbe rimasto nella storia della psicologia sociale, non rimaneva che fare una cosa per esser considerato degno professore illuminato: sposare una studentessa. E così fece. L'anno dopo sposò proprio lei, la ragazza che gli impose di chiuder bottega: chissà, forse per ripicca. Ritornando alle cose serie.
Zimbardo in una scena di vita quotidiana. Sa anche cucinare la pizza!
Dalle conclusioni dedotte dai risultati sperimentali dedicò il resto della sua esistenza a confutare la credenza che la violenza e la criminalità in determinati ambiti dipendano soprattutto da disfunzioni della personalità ma altresì da un contesto specifico. Nel 2008 racchiuse il suo pensiero nel saggio "L'effetto Lucifero. Cattivi si diventa?".


"Esperimento carcerario di Stanford"
-Effetto lucifero

3 commenti:

  1. ciao Laura,
    dal 5 aprile potrai troverare in libreria questo libro con la prefazione di Phil Zimbardo:
    http://www.siamouominiecaporali.it/

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    1. salve, la ringrazio moltissimo per il suo suggerimento, ho dato un'occhiata al suo sito e mi sembra davvero interessante questo libro! come avrà notato dal blog sono studentessa di psicologia e ho una certa propensione per la psicologia sociale e gli argomenti in proposito; il blog è frutto di un esame passato, e in alcune parti ho usato un tono più ironico (non vorrei che pensasse mi facessi beffe di Zimbardo, anzi, lo ammiro molto). come già detto il libro mi ispira molto e sarà sicuramente il prossimo acquisto :)

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  2. Ti consiglio anche il libro di Piero Bocchiaro: "Psicologia del male" edito da Laterza... ;)

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